Il Mercato dei Computer perde il 15%, ma Apple resta in Crescita
14 Ottobre 2022

L’ultimo report distribuito da IDC, la prima società mondiale specializzata in market intelligence, servizi di advisory e organizzazione di eventi nell’ambito digitale e ICT, mostra come la capitalizzazione del mercato dei computer sia diminuita.
Il parametro preso come riferimento riguarda le spedizioni totali di PC, misurato nel Q3 del 2022, registra un valore di 74,3 milioni di unità. Il numero di dispositivi è inferiori del 15% rispetto a quello della stessa metrica misurata su base annua nel 2021.
Tuttavia, nessun allarme, dato che i 74,3 milioni di dispositivi spediti sono in linea con la quantità di device distribuiti in epoca pre-pandemica. Infatti, il valore negativo attuale è da imputarsi proprio a quel particolare contesto che ha favorito l’immissione di capitali nel mercato generandone le condizioni per espandersi.

Ad oggi, influisce negativamente la contrazione della domanda ma, soprattutto, il problema della scarsità di materie prime come il silicio. Infatti, le quantità di risorse attualmente estratte non sono sufficienti a soddisfare le esigenze dei produttori. Infine, come se non bastasse, a complicare uno scenario già di per se poco piacevole, si è aggiunta l’instabilità economica causata dalla guerra in Ucraina.
“La domanda dei clienti è rimasta debole anche se l’attività di Apple e di altri produttori ha contribuito, nel terzo trimestre, ad attenuare la caduta” – ha affermato Jitesh Ubrani, responsabile della ricerca Mobility and Consumer Device Trackers di Idc
Unica nota positiva riguarda Apple che, tra tutte le aziende considerate, rimane tra le poche in crescita. Infatti, a Cupertino, sono stati distribuiti il 40,2% di computer in più rispetto al Q3 del 2021; il merito va senz’altro attribuito al lancio del nuovo dispositivo MacBook Air con Chip M2.
Scavando più a fondo tra i numeri è possibile vedere che Apple, nel Q3 del 2021, ha venduto 7,1 milioni di device. Invece, quest’anno, ne ha consegnati 10 milioni con un considerevole aumento della fetta di mercato che passa dall’8,2% al 13,5%: davvero niente male.
Considerato che un dispositivo Apple parte da un prezzo minimo di 910$, molto al di sopra della concorrenza, ne emerge una strategia di prezzo basata sulla scrematura del mercato. Linea strategica che, al momento, pare funzionare perché l’utente è convinto della maggior qualità complessiva del prodotto e, di conseguenza, disposto a spendere di più.
Secondo gli analisti la quasi totalità delle aziende che operano in questo mercato stanno approcciando questa visione. Infatti, secondo le ultime stime, questo contribuirebbe ad aumentare l’indice A.S.P, average selling price, o prezzo medio vendita.
Quest’ultima considerazione consegna al micro-segmento del noleggio operativo maggiori spazi di manovra. Gli alti prezzi dei device e l’obsolescenza programmata diverrebbero problemi da risolvere nei contesti aziendali odierni. Inoltre, i vantaggi fiscali garantiti dalla formula permettono di risparmiare anche risorse finanziarie e temporali non indifferenti.
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